Ti svegli all’alba per andare con i tuoi Amici a correre alla non competitiva di turno. Porti fuori il tuo cane perché anche lui possa sbizzarrirsi, prendi il caffè e inizia a piovere. Forte. Diluvia. Sali in macchina e continua a diluviare ma nell ‘abitacolo dell’ auto a nessuno viene in mente di tornare indietro e ritornare sotto le coperte.
Arrivi al ritrovo e piove ancora. C è poca gente, pochi corridori della domenica che non hanno ceduto alle lusinghe del letto asciutto. Raccogli le iscrizioni, ti metti il kway e parti. Piove ancora e sembra non dover smettere almeno fino alla sera, e quando abbandoni l’asfalto per il terreno scivoloso e melmoso del bosco, smette di piovere.
Tiri giù il cappuccio del kway, uno sguardo al cielo ed è più bello che volare: nonostante il collinare tosto del giorno prima le gambe sono forti e salde e reggono il passo che la tua testa vuole imprimerle. Il bosco è umido, bagnato, scivoloso, ibrido e sano e tu sei un animaletto che salta sulle radici e si arrampica per le salite, che ride a crepapelle di il e spensieratezza ringraziando non sai chi per questo appagamento.
Il ritorno, come da copione, è sempre peggiore della partenza, e ricomincia a piovere. Ma ormai sai che più bagnato di così non potrai mai essere e allora tanto vale correre, aumentare il ritmo e allargare la falcata.
Ecco cos’è la felicità: 3 bambini che giocano a rincorrersi nella mota.
Complimenti
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Grazie mamma e bravissima per esserti registrata subito!!! ❤️
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